Cari Amici, positività e pace.
La vita dell'uomo sulla terra è più paragonabile a un Inferno o al Paradiso?
Dipende da noi.
E' questione di scelte.
Non ci vuole proprio niente per far si che la nostra vita diventi un Inferno.
Basta lasciarsi andare alla fretta, alle corse, alle ambizioni smodate, alle passioni,
al disordine dei sensi, alle gelosie, alle invidie, ai rancori
ed eccoci nell'Inferno.
A quel punto diventiamo delle foglie al vento, dei gatti che si mangiano la coda,
all'Inferno.
Come ci salviamo da tutto questo?
Con la disciplina. Disciplina fisica e spirituale.
Cerchiamo giornalmente di praticare dello sport.
Mente sana in corpo sano.
Cerchiamo, allo stesso modo di curare lo spirito.
Come?
Con la meditazione, col silenzio, per chi vuole con la preghiera.
Dobbiamo imparare ad essere centrati su noi stessi.
A lavorare, giorno per giorno, su noi stessi.
Avere un centro di gravità permanente, come dice Battiato.
Dobbiamo imparare a rifiutare la negatività,
qualsiasi tipo di depressione, di autocommiserazione.
Ogni giorno ci facciamo la doccia, ci laviamo i denti.
Allo stesso modo dobbiamo lavare e tenere pulita la mente.
Questa attività la chiamiamo "presa di coscienza", consapevolezza.
Che facciamo quando siamo troppo grassi?
Facciamo la dieta.
Ossia facciamo attenzione a quello che mangiamo.
Cerchiamo di usare l'attenzione a come nutriamo la nostra mente
perchè in definitiva "noi siamo quello che pensiamo".
Per cui, amici:
PENSIERI POSITIVI E DISCIPLINA.
Così arriveremo all'AMORE.
Amore verso noi stessi, amore verso gli altri, verso tutti e verso tutto:
animali, piante, minerali, il mondo, la vita.
A questo punto, amici miei, saremo in Paradiso.
Positività e pace.

Remo Remotti

"Quando le fave sono in fiore, i Folli sono in vigore"

cacando dietro un cespuglio, trovai un gatto marzolino e me ne servii per forbirmi, ma quello con l'unghie mi ulcerò tutto il perineo. Provai poscia, continuò Gargantua, a forbirmi con una parrucca, con un origliere, con una pantofola, con un carniere, con un paniere - Oh l'ingrato forbiculo codesto! - poi coi cappelli. Notate che i cappelli, taluni son lisci, altri pelosi, altri vellutati, altri di seta, altri di raso. Migliori di tutti son quelli col pelo, che astergono in modo perfetto, la materia fecale. Poi mi forbii con una gallina, con un gallo, con un pollastro, con pelle di vitello, con una lepre, con un piccione, con un marangone, con una borsa d'avvocato, con una barbuta, con una cuffia, con un logoro. Ma concludendo, dico e sostengo che non v'ha forbiculo migliore d'un papero di copiosa pelurie, tenendogli però la testa fra le gambe. Lo affermo sull'onor mio, credetemi, voi vi sentite una voluttà mirifica all'orifizio del culo sia per la dolcezza di quella pelurie sia pel tepore del papero che facilmente comunicandosi al budello anale ed agli altri intestini, arriva fino alla regione del cuore e del cervello. Oh, non è a credere che la beatitudine degli eroi e semidei che se la godono nei Campi Elisi, derivi dal loro asfodelo, o dall'ambrosia e del nettare come dicono le nostre vecchierelle. La loro beatitudine viene, a mio avviso, dal forbirsi il culo con un'ochetta. Così la pensa anche mastro Giovanni di Scozia.

"Another way of putting it would be (without knowing Chinese) to propose this new translation of the first line of the Tao Te Ching: “A way that is entirely laid out, no, it is not the way.” I told you that I have encountered in my life a true teaching. One of the signs of its truth, for me, is that it never proposes an entirely prescribed path. No, at every step the entire dilemma is revisited. For me, nothing is resolved once and for all. And what I have always loved in you is your refusal of a prearranged path, and that’s important to me because alone one can’t sustain such a position. We must be a number of people to help each other, to awaken one another."