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Hugo Häring vs Mies Van Der Rohe

14/11/2014

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Hugo Häring / Friedrichstrasse Skyscaper project / Berlin / 1921

" ... La forma che risulta da questi principi è di una fortissima plasticità, a causa del giuoco delle superfici di contenimento concavoconvesse, ed è chiaramente in chiave con la estetica dell'espressionismo.
Così come è espressionista il progetto di Mies per lo stesso concorso, il famoso primo progetto di grattacielo in acciaio e vetro, dalla pianta articolata e libera, ma funzionalmente indefinita. Però mentre il tortuoso movimento delle pareti vitree di Mies trova una sua giustificazione, egualmente tortuosa, solo sul piano estetico dello studio del giuoco dei riflessi reciproci delle pareti, il progetto di Hugo Haring è - come si legge nel motto in calce ai disegni - una "Funktionale Form", ben più giustificata dell'altra".

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Mies Van Der Rohe / Friedrichstrasse Skyscaper project / Berlin / 1921
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Hugo Häring / Progetto per una casa di campagna / 1923

" ... Guardiamo ora la pianta che Haring elaborava per suo conto nello studio di Mies.
Se vi sono due linguaggi diversi, ebbene questi sono quelli di Haring e di Mies. Ed è curioso pensare che i due fili così divergenti, che porteranno Mies verso i suoi grattacieli americani ed Haring ai suoi "corpi abitabili"sono partiti dallo stesso studio berlinese. l apianta di Haring rinunzia alla scomposizione miesiana; e non vi è niente di neoplastico.
I setti murari sono tutti richiusi, continui, e le finestre sono ancora aperture da praticarsi nelle superfici murarie. In sostanza la sintassi è ancora quella tradizionale, e la scatola muraria è sempre una scatola, con un dentro ed un fuori ben diversi fra loro. E non possiamo pensare, proprio perchè sappiamo che Haring discuteva quotidianamente con mies, che egli non fosse a conoscenza delle sue conquiste, d'altronde così schematiche e facili ad apprendersi. La verità è che egli seguiva un altro filo del discorso spaziale; la continuità per lui non era la commistione miesiana, più attenta alla forma di questi spazi che a un vero pensiero organico.Per Haring più importante di tutto era uscire dalla stereometria a blocchi cubici, il cui senso mies lo aveva ereditato dal padre scalpellino. Il padre di Haring era invece stipettaio, ed il libero andamento delle fibre del legno, che sono la quintessenza della organicità, aveva affascinato il giovane Haring ... "

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Mies Van der Rohe  / Progetto per una casa di campagna in mattoni / 1923

" La casa progettata da Mies segna l'abbandono di ogni indirizzo espressionista per dare una incondizionata adesione alla poetica dell'architettura neoplastica. (Bruno Zevi) La novità linguistica sta nella scomposizione della scatola muraria nei suoi elementi fondamentali: piani di vita, elementi di sostegno, muri di contenimento laterali, piastre di copertura. Le aperture non sono più ritagliate nelle superfici murarie, ma sono cesure, da terra a tetto, di queste superfici, dove il muro viene sostituito da una lastra di vetro. Tutti questi elementi  - e qui sta il nocciolo del neoplasticismo - non sono però giustapposti in modo da ricomporre la scatola muraria; ma mediante continui slittamenti in senso orizzontale (e non in senso verticale) si crea ciò che è ormai comunemente definito come una "fluidificazione degli spazi", da cui deriva una commistione delle funzioni in un unicum continuamente variato, dal cuore interno allo spazio esterno, solato dai setti che si prolungano a scandirlo in direzioni ortogonali fra loro.
Poeticamente, cioè come pura sintassi, come esperienza estetica degli spazi, il risultato raggiunto da Mies è fra i più alti, se non addirittura il maggiore, raggiunto dall'architettura del XX secolo; e la sua influenza sul linguaggio architettonico comune, data la chiarezza dei termini di questa poetica, è anch'essa la più alta di ogni altro maestro dell'architettura moderna".

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brano e scansioni da:
A. Borsi - G.K. Konig "Architettura dell'Espressionismo" / 1967


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Ludwig Mies Van der Rohe and Hugo Haring visit the site of the Academy for Design in Ulm / 1953
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Hugo Häring, architekt

13/11/2014

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"Fra tutte le forme di suicidio, la più triste è l'imitazione".  Il pensiero tecnico autonomo non è riuscito a chiarire le cause più profonde dei continui mutamenti delle forze creatrici nel campo formale; pur avendoli notati e osservati, non li ha spiegati in base alle loro vere motivazioni.  Lo stimolo al cambiamento costante delle forme nell'architettura e nelle arti figurative, nella musica e nella poesia, secondo tale corrente di pensiero è dovuto a modificazioni esterne della tecnica e al progresso delle nostre scienze.  Per il pensiero tecnico, il processo della creazione formale soggiace alla medesima norma che governa lo sviluppo naturale, vale a dire alle leggi del darwinismo e delle trasformazioni ambientali.

La creazione formale è però guidata dal processo genetico, mediante il quale l'umanità è parte della creazione cosmica del mondo. E' questo processo che stimola la progressiva evoluzione creativa, che pone incessantemente nuovi temi, che incide sia sullo sviluppo del mondo tecnico, sia sui problemi inerenti alla creazione formale.

Ogni forma creata dall'uomo è immagine simbolica della natura. La creazione di nuove forme è una sorta di apprendistato a cui è sottoposto l'uomo per poter essere introdotto ai segreti della creazione naturale. La conoscenza delle leggi geometriche e aritmetiche segnò  una fase nuova di apprendistato. sino ad allora la creazione formale era un'estensione della creazione naturale continuata dall'uomo, che nel suo operare si fondava sulla pura intuizione: la geometria gli offrì invece un cosciente strumento creativo. L'insieme delle creazioni formali, iniziate a quel punto, assume l'aspetto di un grande manuale nel quale si intrecciano tendenze tecniche e spirituali. La geometria offre all'uomo uno strumento di lavoro col quale egli impara a dominare lo spazio: lo spazio e il tempo ai quali viene introdotto dal manuale.

Le principali figure geometriche, il triangolo, il quadrato, il rettangolo, il cerchio e i corrispondenti tridimensionali, con le loro qualità formali indicano all'uomo le leggi ordinatrici su cui fondare il dominio dello spazio.  non offrono, però, soltanto l'apparato tecnico per il dominio dello spazio e del tempo, la cui conoscenza ci è stata mediata dal pensiero storico, ma racchiudono anche valori espressivi di carattere spirituale che erigono nel pensiero umano una struttura spirituale, vale a dire il pensiero astratto. Le figure elementari della geometria posseggono forza simbolica, raccolgono configurazioni fondative di ordine cosmico, che rappresentano il primo stadio della costruzione del mondo terreno: il mondo dei cristalli.  La conoscenza della geometria condusse l'uomo al primo livello della creazione formale della natura. I risultati sono visibili nell'intera area mediterranea; teniamo inoltre presente che ancora oggi ci serviamo di leggi geometriche.

Nel frattempo, però, il processo di sviluppo mirava al raggiungimento del successivo livello della creazione regolata da un ordine: il mondo organico, in cui la configurazione si definisce in rapporto ai principi della creazione organica. La natura organica è ricca di proprie idee configurative, crea organismi che servono al compimento di un processo vitale e non s'accontenta degli astratti ordini spaziali della geometria.  In quest'ambito nasce un nuovo concetto di creazione formale: ciò che vive è un fenomeno attivo e non uno stato, riceve e imprime movimento, non è rigido e morto. E' un qualcosa di legato ai segreti della vita creativa, segue le nascoste energie vitali del mondo spirituale. La creazione formale segue a questo punto l'insegnamento dei principi vitali sul piano spirituale; è così che iniziano ad operare le popolazioni germaniche del Nord, poiché una simile forma creativa è conforme alle loro qualità spirituali. Il suo spazio è intessuto di dimensioni spirituali e non di coordinate geometriche.

Esplode ora il dissidio con una geometria che esercita dispoticamente il suo potere su tutto ciò che si manifesta nello spazio e nel tempo. Il conflitto mira al superamento del pensiero tecnico e dei limiti che esso pone alla creazione simbolica di forme. La distruzione del mondo tecnico, del mondo di una totalità oggettiva non originata dallo spirito, ha inizio nel momento in cui le forze espressive, alla fine del periodo di apprendistato organico, irrompono nel campo creativo formale.  Il processo di atomizzazione ha inizio nelle plaghe nordiche, ma già durante il rinascimento si infrange l'antico dominio della geometria, mentre il barocco coinvolge le forme creative classiche nella struttura organica.  L'ellisse è ancora geometria, ma è già uovo. Il processo d'atomizzazione prosegue inarrestabile la sua marcia: la nostra epoca ignora ormai il totalitarismo formale, per ricevere, invece, la figura vitale, quella originata dallo spirito.

Un altro elemento d'origine nordica, che rivendica la propria urgenza formale, è l'autonomia della configurazione: questo è un tema dibattuto da secoli e a cui non è rimasta estranea neppure Roma.  Autonomia significa costruire una forma secondo le esigenze del proprio essere e non in base a norme formali preesistenti; dunque, configurare dall'interno e non dall'esterno. Anche questo contrasta le pretese di supremazia che la geometria esercita mediante coercizioni formali. L'azione volta a definire l'autonomia individuale, che fa parte del patrimonio trasmesso dalla struttura organica, ha liberato l'architettura dai vincoli geometrici.  Contro la supremazia della geometria si ribella la tendenza oramai generalizzata a dar forma in base all'individualità dell'oggetto da configurare.  A quest'ultimo si attribuisce ora una propria entità personale, elevandolo dallo stadio inanimato a quello animato.

La ribellione è ancora in corso. Nel nostro campo di lavoro fu guidata ai primi del secolo dal Werkbund tedesco, sostituito poi dal movimento del Neue Bauen , impegnato ad imporre le esigenze formali della struttura organica.

Il mondo della tecnica è un mondo oggettivo, governato dalla geometria, che domina sulla massa e opera massificando.  Il mondo dello spirito, invece, conferisce alle cose entità e individualità.  Siamo al principio di un nuovo cammino, irto di problemi, ma a cui la creazione formale non può assolutamente sottrarsi.

Il processo in atto è di natura genetica.  Il nostro operare obbedisce alle sue imposizioni: l'obiettivo è la nostra posizione all'interno dello sforzo per sviluppare le forze creative dell'uomo.  Noi non abbiamo scelto questo impegno, lo abbiamo dovuto semplicemente affrontare, dal momento che le nostre energie creative erano alla ricerca di un tema.  Il mondo, ed anche l'uomo che ne è parte, non è ancora del tutto finito.

Hugo Haring / 1947 tratto da: "Il segreto della forma" / Jaca Book, Milano / 1984 


ARCHITETTURA ORGANICA
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Hugo Häring / Siedlung Siemensstadt / Block II / Berlin-Spandau / Berlin-Charlottenburg / 1929-1930

13/11/2014

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"Ma riguardo oggi quelle abitazioni del Siemensstadt viene legittima la domanda: mettendo un momento fra parentesi i termini "razionalismo" e "organicità" che ingenerato tanta confusione, quale delle due abitazioni  esprime meglio, con più naturalezza con più immediatezza, la sua oggettiva rispondenza ad uno scopo? Quale, delle due classi di segni, ha un più profondo rapporto con i loro denotata? E' senz'altro Hogo Häring  ad avere la meglio sul piano semantico; ed oggi ha la meglio anche sul piano della sintassi formale, dato che l'immagine Gropiussiana, per colpa della sua diffusione a basso livello, si è totalmente consumata; Il che non è ancora avvenuto con le immagini di Hugo Häring ".
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brano e scansione da:
A. Borsi - G.K. Konig "Architettura dell'Espressionismo" / 1967

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